Il rientro dell’inflazione si conferma più lungo del previsto e preoccupa, in prospettiva, il ritorno delle tensioni sugli energetici: il dato Istat, relativo alle anticipazioni dell’inflazione di marzo, mostra infatti il riaffacciarsi della problematica legata ai prezzi delle materie prime energetiche, in parte già prevista, considerando la situazione di crisi in diverse aree geografiche ampiamente legate al petrolio, innanzitutto, ma in grado di condizionare tutto l’insieme dei trasporti a livello internazionale, in particolare quelli che usano il Mediterraneo.
Così Confesercenti in una nota.
Risale dell’1,3% – dallo 0,8% di febbraio – l’indice medio, nonostante la riduzione della crescita dei prezzi dei beni alimentari, soprattutto non lavorati. Mentre si registra un aumento anche dell’inflazione di fondo e il dato medio acquisito è 0,6%.
Se da un lato, dunque, l’avvicinarsi della stagione estiva più calda limiterà, di per sé, l’impatto di alcune bollette energetiche per le tasche di famiglie ed imprese – innanzitutto quelle del gas – dall’altro bisognerà monitorare con attenzione le dinamiche dei prezzi per predisporre, eventualmente, con tempestività adeguati ammortizzatori per i bilanci familiari: non si arresta, infatti, l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie – confermato recentemente da più indicatori economici – che sono in difficoltà.
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