Avanzano i progetti per nuovi supermercati e centri commerciali dall’ex stazione di Oneglia e in zona ex Ferriere, ma le attività cittadine continuano ad arrancare
Si contano a decine gli esercizi commerciali chiusi nel centro di Oneglia. Si tratta di attività chiuse di recente, o di negozi serrati ormai da tempo. In alcuni casi la memoria fa fatica a tornare indietro e a ricordare che tipo di attività si trovasse in quel luogo. Sono molti, infatti, i locali svuotati o adibiti a magazzino che tradiscono un passato differente, ormai perso nel tempo.
Uno scenario, questo, che cozza con l’arrivo di nuovissime realtà commerciali, come l’Esselunga che dovrebbe sorgere nell’area dell’ex stazione di Oneglia, o il supermercato/centro commerciale in fase di realizzazione al posto delle ex Ferriere.
Le ragioni dietro a un fenomeno così diffuso evidentemente sono molteplici come analizza il Presidente provinciale Ino Bonello:
“Uno dei fattori principali è l’età. I vecchi commercianti hanno raggiunto i limiti di età e non c’è stato ricambio generazionale. I negozi storici hanno chiuso e nessuno ha sostituito queste attività. Un giovane che decide di fare qualche cosa prima di mettersi in attività ci pensa bene. Investire del capitale, fare magazzino, arredare il negozio, non facilita l’approcciarsi di un giovane a fare il commerciante. Preferiscono fare corsi di specializzazione, studiare e fare altro, piuttosto che aprire un’attività commerciale. Chi ha una specializzazione turistica, alberghiera o di ristorazione, cerca dove c’è più movimento che non a Imperia. Persone che avevano attività nel nostro territorio si sono spostati in Costa Azzurra, dove c’è una stagionalità più ampia. Poi tra le cause che si possono elencare ci sono anche l’aumento dei costi degli affitti e quelli della merce. Anche la tassazione incide notevolmente sulle attività commerciali“.
È forse il caro affitti, però, lo scoglio più grande: “In via San Giovanni, come anche alla fine di via dell’Ospedale, hanno cominciato ad aumentare gli affitti e molti hanno chiuso, molti si sono spostati, molti cambiano attività ogni due anni. Abbiamo chiesto agevolazioni ai comuni (con gli affittuari non possiamo parlare perché sono privati). Con i comuni abbiamo intavolato una serie di discorsi, compreso quello di dare alcuni contributi in alcune zone, con il Comune di Imperia è stato fatto sul Parasio, con quello di Sanremo nella Pigna“.
“Diversi negozi storici sono stati sostituiti da grosse catene anche se non in grande quantità in virtù del fatto che la zona non è appetibile per le catene, che scelgono città più importanti“.
L’analisi termina con il tema dell’insediamento dei supermercati in città ed in particolare l’arrivo della grossa distribuzione in una città dal tessuto commerciale ansimante, come il nostro, che danneggia inevitabilmente il commercio di vicinato. “Si preferisce far chiudere le botteghe per far aprire i supermercati creando così un “lavoro povero” eliminando la storicità dei negozi di vicinato che svolgevano un ruolo commerciale e sociale nelle nostre città”.