La carenza di alloggi per i lavoratori del turismo è ormai uno dei principali fattori che alimentano la difficoltà nel reperire personale nelle località ad alta vocazione turistica. Una problematica che riguarda non solo i lavoratori stagionali, ma anche coloro che desidererebbero trasferirsi stabilmente, trovandosi però davanti un mercato immobiliare dai costi proibitivi. Questa situazione limita la capacità di reclutamento delle imprese e ha ricadute dirette sulla qualità dei servizi e sulla competitività dell’intero sistema turistico.
In questo contesto nasce la proposta di Assoturismo Confesercenti, che sta lavorando a una soluzione innovativa, concreta e replicabile: la creazione di uno “Staff House”, un edificio dedicato all’accoglienza dei dipendenti delle strutture ricettive, basato sulla riqualificazione dell’ex caserma Camandone di Diano Castello, immobile pubblico oggi in stato di abbandono.
Una risposta concreta alle esigenze delle imprese e dei lavoratori
«Siamo partiti da questa esigenza – spiega Leonardo Ceresi, dirigente provinciale di Assoturismo – per elaborare una proposta capace di dare una risposta reale al territorio. La riconversione di un immobile pubblico inutilizzato ci è sembrata la strada migliore per rispondere rapidamente a un bisogno ormai non più rinviabile». L’ex caserma Camandone presenta caratteristiche che la rendono particolarmente adatta a questo tipo di intervento:
– posizione strategica, a breve distanza dalla nuova stazione ferroviaria;
– ampiezza degli spazi interni e delle aree verdi;
– proprietà pubblica, elemento che garantisce la stabilità della destinazione d’uso e favorisce una progettazione a lungo termine.
Un polo multifunzionale: dallo staff housing alla ricettività sociale
La proposta non si limita alla creazione di alloggi per lavoratori del turismo. L’idea, come sottolinea il vicepresidente di Assoturismo Sergio Scibilia, è quella di dar vita a un vero polo dell’ospitalità sociale, con strutture e servizi capaci di rispondere a esigenze differenti e rivolti a un pubblico diversificato. La struttura della caserma permetterebbe infatti di sviluppare varie tipologie di accoglienza:
– Ostello per giovani o ostello a tema, orientato a un turismo dinamico ed economico.
– Centro sportivo ricettivo, dedicato ad atleti, squadre e appassionati di sport.
– Agri-resort, con focus sull’agricoltura sociale, degustazioni di prodotti locali e corsi di cucina.
– Accoglienza per persone con disabilità, con spazi completamente accessibili e la possibilità di praticare sport adattati.
– Un progetto che unisce inclusione, sostenibilità, formazione e valorizzazione del territorio.
Il Campus per il Turismo: un polo scolastico integrato per formare i professionisti del futuro
Uno degli elementi più innovativi della proposta è la creazione di un “Campus per il Turismo”, un ecosistema formativo completo dedicato agli studenti e ai futuri professionisti della ricettività e dell’accoglienza. Il campus ospiterebbe:
– Scuola di Formazione Alberghiera e Ristorazione, con laboratori di cucina, pasticceria, bar e sale formazione per il personale di sala.
– Sezione di Accoglienza e Management Turistico, per formare figure specializzate in marketing, gestione eventi e amministrazione alberghiera.
– Laboratori linguistici e digitali, dedicati alle lingue straniere e alle nuove tecnologie applicate al turismo.
– Un progetto che risponderebbe alla crescente domanda di personale qualificato, creando al tempo stesso un punto di riferimento per la formazione turistica dell’intera provincia.
La disponibilità di nuovi alloggi, unita all’ampiezza del sito, permetterebbe di soddisfare le necessità abitative non solo del comparto turistico, ma anche di altri settori che impiegano personale stagionale o annuale. La proposta, dunque, ha un potenziale impatto positivo su più livelli: economico, sociale e occupazionale.
Un’opportunità per il territorio e per il patrimonio pubblico
«Mettiamo a disposizione degli enti e delle imprese un’opportunità che può essere vitale per il Golfo Dianese e per l’intera provincia – afferma Ino Bonello, presidente provinciale Confesercenti – capace di creare nuovi posti di lavoro, offrire soluzioni abitative di qualità e valorizzare un immobile pubblico oggi inutilizzato».
Dopo i primi incontri istituzionali, il progetto ha già ricevuto una significativa apertura da parte del Sindaco di Diano Castello, oltre a riscontrare interesse e sintonia da parte di diversi amministratori locali. Ceresi conclude con ottimismo: «Siamo fiduciosi che il progetto possa avanzare con successo, attirando investitori privati e coinvolgendo il maggior numero di soggetti possibile».